Considero la bioedilizia come la vera edilizia tradizionale fatta di calce aerea o idraulica, legno, argilla, sughero, canapa, e perché no, anche di cemento, ma bianco, privo di scorie d’alto forno.
Grazie alle specifiche competenze nell’architettura del verde e nell’arte dei giardini, coniugo la passione per l’architettura naturale con lo studio della bioclimatica, dell’architettura bioecologica e della bioedilizia, al fine di fondere e “confondere” le energie naturali con lo spazio antropizzato.